"In Nomine Domini, Amen". Così, come era uso, inizia il contratto stipulato il 23 maggio 1524 tra Sebastiano del Caccia e Niccola di Andrea Capponi, in cui il primo vendeva al Capponi "quattro poderi con casa da signore, nella località detta la Calcinaia". Nel 1524 la Calcinaia non aveva ancora l'aspetto odierno: una mappa disegnata lo stesso anno ci mostra una copia di edifici posti lungo la strada per Greve, attualmente il viale che passa dinanzi alla Villa.
Ai Capponi il luogo doveva piacere, visto che intorno alla metà degli anni ottanta del XVI secolo la Calcinaia meritava una menzione dipinta nelle carte dei Capitani di Parte Guelfa. Agli originali quattro poderi del 1524 "Sepale, Calcinaia, San Pierino al Pino e Bastignano" ne vennero aggiunti altri nel corso degli anni: il primo, Casarsa, nel 1643 e gli altri nei due secoli successivi. Calcinaia rimase casa di campagna fino alla seconda metà del XVIII secolo quando, il Conte Ferdinando Capponi, decise di rinnovare l'organizzazione economica dei suoi possedimenti in Val di Greve. A questo periodo risalgono la costruzione della vinaia, delle cantine, della limonaia ed in più l'aggiunta della parte posteriore della casa. La facciata era già stata allungata nella seconda decade del secolo da Ferrante Capponi includendo anche la cappella.
Di seguito la mappa allegata al contratto originario del 1524.Villa Calcinaia è il cuore della famiglia; di generazione in generazione, i suoi membri danno nuova vita ai campi, ai boschi, alle vigne ed alle cantine, come ogni primavera porta vita alla terra.
E quale potrebbe essere un esempio migliore di questo continuo rinnovamento se non il vino? Ad ogni vendemmia, la famiglia condivide le speranze, le preoccupazioni, l'orgoglio e l'impegno cha fa parte del lavoro. Il Chianti Classico di Villa Calcinaia è l'espressione più vera delle tradizioni ed il giusto orgoglio di chiamarsi Capponi.