Vendemmia 2021

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Tempo di potatura
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L’andamento climatico in Chianti per il 2021 è stato caratterizzato da un gennaio e febbraio piuttosto freddi e piovosi ma al contempo da un marzo assolutamente asciutto e con temperature decisamente sopra la media stagionale specie nell’ultima decade che hanno favorito l’inizio del germogliamento delle viti. A questo anticipo di primavera ha fatto purtroppo seguito un principio di aprile molto freddo e caratterizzato da due gelate notturne, il 7 e l’8 aprile, che hanno ridotto drasticamente la quantità di gemme produttive sulla pianta.  Lo choc termico subito dalle viti e l’andamento climatico dei mesi di aprile e di maggio, particolarmente freddi e piovosi, hanno comportato un ritardo sulla fioritura che è avvenuta dopo la prima decade di giugno.

L’esplosione vegetativa dovuta al repentino aumento delle temperature nel mese di giugno ha comportato non poche difficoltà nella gestione del verde ma il clima piuttosto asciutto nei mesi estivi e la tempestività degli interventi non ha permesso alla peronospora di svilupparsi. È stata più problematica invece la lotta contro l’oidio anche in virtù di una ventilazione piuttosto frequente che oltre a veicolare le spore del fungo ha contribuito insieme all’assenza di piogge ad asciugare fortemente i terreni.   Le temperature nei mesi estivi sono sempre rimaste nella media con una buona escursione tra giorno e notte fino ai giorni intorno a Ferragosto quando è arrivato l’anticiclone subtropicale africano, denominato Lucifero, che ha recato forti danni alle uve delle viti più giovani,  piante quest’ultime dotate di una parete fogliare meno sviluppata ed un apparato radicale più sensibile alla siccità, soprattutto quelle piantate su appezzamenti con esposizioni occidentali e meridionali dove il sole pomeridiano ha colpito maggiormente.

A causa del combinato disposto della gelata di aprile, del colpo di sole di agosto e della siccità estiva, la produzione è stata quantitativamente molto poca ed il tempo della raccolta tornato ai tempi antichi quando raramente si iniziava a cogliere il Sangiovese prima del mese di ottobre.  La mancanza d’acqua che ha sicuramente comportato un rallentamento fisiologico della vite, tanto che ad inizio settembre l’invaiatura di alcune vigne di Sangiovese era appena terminata, e la mancanza di piogge settembrine ed ottobrine in val di Greve associata però al permanere di una ottima escursione termica tra giorno e notte hanno favorito una maturazione piuttosto equilibrata anche se rallentata dalla prolungata siccità.  La nostra vendemmia è iniziata il 23 agosto con la raccolta dell’uva di Sangiovese per la produzione del nostro metodo classico Mauvais Chapon ed è terminata per le uve rosse il 6 ottobre con l’ultima vigna di Sangiovese e il 26 ottobre per le uve bianche con la vigna del Tor Solis posta a 720 metri s.l.m. Grazie ad una meticolosa e certosina scelta in vigna siamo riusciti ad eliminare la quasi totalità delle uve appassite dal sole di agosto.  I mosti, infatti, sono generalmente caratterizzati da un contenuto zuccherino abbastanza alto ma inferiore a quelli del 2017, e da una bella freschezza, elemento non banale da ottenere e mantenere in un’annata come questa.

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